È stato depositato il 15 maggio scorso l’emendamento al Decreto Crescita che riapre la Rottamazione Ter e fissa al prossimo 31 luglio 2019 il termine ultimo per la presentazione delle domande di adesione.
Una proroga quasi annunciata che per molti giunge per aiutare ancor più imprenditori e professionisti “a far pace con il Fisco”. Eppure, si tratta di una proroga che in realtà, così come sostenuto dai legali della CFI Garanti del Contribuente, non aiuta davvero tutti…
Ciò perché aderendo alla Definizione Agevolata, il risparmio per i contribuenti è al massimo pari al 30%. Attraverso un ricorso legale, invece, lo stesso sconto talvolta raddoppia e permette, a chi si rivolge a CFI Garanti del Contribuente, di abbattere le richieste dell’ex Equitalia del 60, 70, 80 o talvolta del 100%.
Tornando alla Rottamazione Ter e alla sua proroga, c’è da aggiungere che a rendere nota la nuova iniziativa è stato Massimo Bitonci, Sottosegretario all’Economia, che ha sottolineato come il provvedimento si sia reso necessario per allineare i numerosi ritardatari e chi, a causa delle festività, non fosse riuscito a presentare la domanda entro il 30 aprile. Saranno, pertanto, ritenute valide le domande presentate dopo quella data.
Due le modalità di pagamento a disposizione del contribuente: in unica soluzione entro il 30 novembre o in 17 rate (la prima sempre entro il 30 novembre). A tal proposito, Bitonci spiega: “Le rate sono state definite in diciassette invece che diciotto e la prima avrà un importo pari al 20% di quanto dovuto e le restanti sempre nella misura del 10%”.
Sono state oltre un milione e 700 mila le richieste di Pace Fiscale pervenute all’Agenzia delle Entrate Riscossione, pervenute prevalentemente per via telematica. Un’adesione massiccia da imputarsi, in particolare, alla possibilità di ottenere piani di pagamento dilazionati fino a cinque anni.
Numeri da record per una manovra che, a conti fatti, frutta al contribuente una riduzione del debito pari al 25-30%, pagando in tal modo solo imposte e contributi (senza sanzioni e interessi accumulati). Ma, ad oggi, è la Giurisprudenza a fornire ancora più garanzie a professionisti e imprenditori alle prese con ex Equitalia. Sono numerose, infatti, le sentenze che hanno portato all’annullamento di debiti anche molto ingenti. Tra le motivazioni più ricorrenti spiccano i vizi di notifica.
Cancellare una o più cartelle esattoriali oggi è possibile grazie a professionisti specializzati, in grado di riscontrare l’illegittimità del debito. Ma, perché quest’ultimo possa essere annullato a tutti gli effetti, è necessario fare ricorso e attendere la sentenza del Giudice. A supporto di chi decide di intraprendere questa strada, CFI Garanti del Contribuente è la prima azienda legale italiana specializzata nei contenziosi avverso ex Equitalia.
Sono già migliaia gli imprenditori e i professionisti che hanno potuto risolvere definitivamente con l’Agenzia delle Entrate Riscossione, tornando a vivere e lavorare serenamente, ben lungi dai drammatici epiloghi che la cronaca non avrebbe mai voluto raccontare. Fondata da tre professionisti del settore – Carlo Carmine, Mario Cerrito e Simone Forte – CFI Garanti del Contribuente opera su tutto il territorio con oltre 104 avvocati, 94 consulenti e un centro studi dedicato.
Il termine ultimo per aderire alla Rottamazione delle cartelle esattoriali è stato prorogato al 31 luglio, tuttavia oggi è possibile annullare il debito “in punta di diritto” anche qualora sia già stata presentata la domanda di definizione agevolata.