Ricevi un pignoramento da ex Equitalia e ti casca il mondo addosso perché pensi di non avere più una via d’uscita. Ma è davvero così? In questo articolo dedicato ai casi risolti vogliamo dimostrarti il contrario.
Pignoramento ex Equitalia: quando il Fisco bussa alla tua porta di tre imprenditori abruzzesi
La storia ha inizio quando un ufficiale giudiziario bussa alla porta del legale rappresentante di un’impresa (una Società in nome collettivo ) che opera nel settore della produzione della carta, fondata da tre piccoli imprenditori abruzzesi.
Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia) ha notificato un atto di pignoramento sia nei confronti della società che nei confronti degli altri due soci perché, tutti i soci di una snc sono responsabili in solido dei debiti contratti dalla società.
L’avvocato Giuliana Fortugno, del team legale di CFI Crisi fiscale d’impresa, si occupa del caso. “In questi casi – afferma – l’aspetto emotivo è molto importante. Ricordo ancora lo stato di profondo sconforto in cui ho trovato questi imprenditori quando sono venuti in ufficio.
Il giudizio come strumento a tutela dell’imprenditore
Abbiamo cercato di rassicurarli e ci siamo mossi immediatamente, in primo luogo verificando tutto il debito riconducibile alla SNC e quindi in capo ai soci, gli atti ricevuti e le intimazioni di pagamento notificate. Subito dopo abbiamo instaurato un giudizio di opposizione al pignoramento e alle cartelle esattoriali in esso contenute, ivi comprese anche a quelle al di fuori dell’atto esecutivo”.
All’avvocato Fortugno non ci vuole molto a capire che in quell’atto di pignoramento c’è qualcosa che non torna. E analizzando a fondo tutta la documentazione salta fuori un vizio importante.
“Le cartelle esattoriali prese in esame – precisa – erano state notificate più di 5 anni prima e dunque poteva essere eccepito il vizio della prescrizione. In questo arco temporale Agenzia delle entrate Riscossione in sede di giudizio, non aveva prodotto atti idonei interruttivi della prescrizione notificati correttamente”.
In giudizio infatti l’agente della riscossione ha prodotto i tentativi di invii degli avvisi di intimazione che non si erano perfezionati, dimostrando così che le relative cartelle esattoriali erano nulle anche per vizi di notifiche.
Caso risolto, atto di pignoramento e cartelle esattoriali cancellati
Per i tre imprenditori abruzzesi è la fine di un incubo. Il giudizio si trasforma in un successo pieno perché non solo il giudice annulla l’atto di pignoramento, ma anche tutte le cartelle in esso contenute, per intervenuta prescrizione. Il tribunale stabilisce che il contribuente ha il pieno diritto di far valere in corso di giudizio questi vizi anche quando arriva un atto correttamente notificato come il pignoramento e questo ha l’effetto di rimettere in discussione tutto l’iter relativo agli atti precedenti che contribuente avrebbe dovuto ricevere in forma corretta e che invece sono da considerarsi nel caso di specie prescritti.
Si tratta di un aspetto molto importante, su cui il presidente di CFI Crisi fiscale d’impresa, Carlo Carmine, intende soffermarsi.
“Ecco un altro caso brillantemente risolto – commenta – che ci insegna quanto sia importante impugnare gli atti di Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Entrate Riscossione perché fra le pieghe è possibile spesso rilevare la presenza di vizi tali da annullare l’atto impositivo e ridurre fino ad eliminare il relativo debito fiscale”.
Nel caso specifico – conclude – sottolineo un punto: le cartelle esattoriali sono state notificate da più di 5 anni e da parte di ex Equitalia qualche tentativo di invio di atti interruttivi della prescrizione c’è stato, ma gli avvocati sono stati bravi nel dimostrare che non erano stati notificati nel modo corretto”.
Occorre, per ottenere questo risultato, affidarsi a professionisti competenti e di grande esperienza.
CFI Crisi Fiscale d’Impresa da oltre 20 anni aiuta gli imprenditori a Gestire e Risolvere le proprie posizioni debitorie (contattaci da qui per essere richiamato entro 1 ora) con l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia), eliminando Inviti a comparire, Avvisi Bonari, Avvisi di Accertamento, Cartelle di Pagamento, Ipoteche e Pignoramenti per importi superiori a 100mila euro.