I vizi di merito di un avviso di accertamento: cosa sono e come difendersi

articolo a cura di:
Lodovico Poschi
Lodovico Poschi

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I vizi di merito di un avviso di accertamento: cosa sono e come difendersi

 

In un precedente articolo abbiamo affrontato il tema dei vizi genetico-formali che può contenere un avviso di accertamento (leggi qui).

Ma esistono anche i c.d. vizi di merito che, se correttamente rilevati, consentono di ottenere in giudizio l’annullamento totale o parziale del debito attribuito da Agenzia delle Entrate.

I vizi di merito, come annullare l’avviso di accertamento 

Un avviso di accertamento può presentare anche errori nella ricostruzione del maggior imponibile accertato o, comunque, nella maggiore pretesa vantata dall’ufficio. Questa potrebbe non sussistere o sussistere solo in parte. 

Sono questi, i cosiddetti vizi di merito che, se individuati dal professionista specializzato, possono portare alle stesse conseguenze dei vizi formali.

Antieconomicità, quando il Fisco non crede al reddito dichiarato

Accade spesso che l’Agenzia delle Entrate entri nel merito, con metodo analitico induttivo, del reddito dichiarato da una società e ne chieda una rettifica esclusivamente in ragione dell’apparente antieconomicità della sua conduzione.

L’accertamento analitico-induttivo è un metodo di controllo delle imposte sui redditi.

Rispetto al metodo analitico puro, dove i redditi vengono determinati a partire dalla contabilità, l’accertamento induttivo prescinde da essa e si basa su semplici presunzioni di comune esperienza. 

Il caso di Luca che ha rifiutato di esibire la contabilità

Un caso che abbiamo seguito è quello di Luca che, a seguito di un’ispezione della Guardia di Finanza nella sua società, si era rifiutato di esibire la contabilità.

L’Agenzia delle Entrate, dunque, aveva determinato il reddito della sua impresa, per il periodo d’imposta 2013, sulla base di presunzioni.

Cioè su elementi di varia natura spesso ricavati da dati di comune esperienza. Questi consentono di risalire da un fatto noto a uno sconosciuto, purché gli stessi siano gravi, precisi e concordanti.

Luca si è visto attribuire per l’anno in questione un maggior reddito pari a € 300.000. Questo con conseguente rideterminazione delle maggiori imposte, oltre sanzioni e interessi

Naturalmente, il Fisco è obbligato a riportare gli elementi presuntivi utilizzati a sostegno della sua pretesa nella motivazione dell’avviso di accertamento, per consentire al contribuente di comprendere la logica seguita dall’ufficio. 

Nel caso di Luca i criteri utilizzati sono risultati in parte illogici, il che ci ha permesso di andare in giudizio e ottenere l’annullamento della pretesa del Fisco. 

L’antieconomicità nella gestione societaria

Ma esiste il caso in cui Agenzia delle Entrate, anche avendone la possibilità, non effettui alcun controllo sulle scritture contabili, basando l’accertamento sulla asserita antieconomicità della gestione, ossia la sproporzione tra costi e ricavi.

Come dire: siccome svolgi un’attività a scopo di lucro è automatico che si producano utili, anche consistenti.

Se invece dichiari perdite, ma anche un utile molto esiguo, questo è indice di una presunta evasione.

L’orientamento della Corte di Cassazione, sul punto, non è del tutto chiaro. Ne consegue che bisogna prestare molta attenzione a individuare le giuste ragioni. 

Ne citiamo un paio a titolo di esempio.

Crisi economica a causa della Pandemia e zona depressa

Innanzitutto, in questo periodo storico potrebbe essere molto efficace eccepire la crisi economica, aggravata dalla pandemia da Covid-19 che ha profondamente inciso sui risultati prodotti dalle imprese, interessando tutti i settori merceologici.

Di conseguenza, eventuali risultati negativi possono essere dipesi dalle difficoltà di questi tempi. 

In un altro caso che abbiamo seguito, dopo attenta analisi dei bilanci, è stato dimostrato che lo “studio di settore”, utilizzato dai verificatori, non era adeguatamente rappresentativo della realtà e che l’impresa era situata in una “zona depressa”. 

Come vedi, le argomentazioni su cui ancorare un’efficace difesa contro accertamenti fondati sulla antieconomicità della gestione sono molteplici.

Non ti resta che rivolgerti a professionisti esperti al fine di valutare la strategia più adatta al tuo caso.

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