Vita in CFI: Raffaella Locascio, un Master specialistico in management aziendale e una triennale in moda e costume.
Domanda quasi d’obbligo: che ci fa allora una come te in CFI? La risposta sta nel Dna di questa azienda e del suo board.
“Era il febbraio 2019 – ricorda Raffaella –, un periodo particolarmente difficile perché mi ero appena trasferita da Roma a Milano e sinceramente sapevo che sarebbe potuto non essere facile inserirsi professionalmente nel nuovo contesto. Vedo un annuncio su Indeed, cercavano un’assistente alla direzione. Vista e presa perché, mi dissero, la tua esperienza in tanti settori nel campo manageriale è proprio quello che fa al caso nostro”.
CFI è nella sua fase decisiva di crescita e non si lascia scappare una risorsa umana di grande spessore come Raffaella.
“Non ho dubbi nell’affermare che nessuno ha saputo valorizzarmi come CFI, – commenta – dopo appena 9 mesi di contratto a tempo determinato sono stata assunta. Ho messo tutta me stessa, ma non senza timori dato che, non sempre, nel lavoro le promesse si trasformano in fatti”.
Oggi la dottoressa Locascio coordina un team di 9 persone. Nel corso dell’intervista hai la sensazione di avere una leader di fronte a te, una persona di grande personalità.
“Ti ringrazio – dice ridendo -, ma avresti dovuto conoscermi tre anni fa. Ero fragile e timidissima, al punto che la mia autostima era pari a zero. Io stessa non avrei puntato un centesimo su di me, invece il board mi ha dato fiducia e fatto sentire importante. Oggi mi sento una persona completamente diversa, in grado di assumermi responsabilità, accettare il peso di sfide che prima non avrei mai potuto sopportare”.
La vita in CFI ha fatto quindi crescere la nostra Raffaella. Chi ti senti di ringraziare in modo particolare?
“Il dott. Carlo su tutti. Lui è uno che osserva dall’alto tutti i suoi collaboratori e decide di intervenire quando è il caso di farlo. Con me è stato straordinario, sia dal lato umano che professionale. Mi ha aiutato a correggere tanti errori, offrendomi sempre l’aiuto di cui avevo bisogno. In alcuni momenti è stato anche duro, ma lì ho capito quanto tenesse a me e alla mia crescita in CFI. E infatti da quel momento c’è stata la svolta”.
Raffaella ha anche parole da spendere per il dott. Angelo Fasola: “Devo molto anche lui, è un leader, ma mai dispotico, che mi ha insegnato a lavorare”.
Ogni persona, collaboratore o dipendente, si sofferma molto sulla grande famiglia CFI: “Lo confermo, fra di noi c’è grande gioco di squadra, rispetto e solidarietà. Non dimenticherò mai come tutta l’azienda mi è stata vicina durante la malattia di mio padre. Sono stata fuori per un po’, ma quasi non me ne sono accorta tanto era l’affetto e la vicinanza che ho ricevuto. E, soprattutto, nessuno mi ha messo fretta, concedendomi tutto il tempo necessario”.
L’algoritmo vincente sta proprio in questo: un’azienda che chiede tanto, ma è disposta a restituire anche di più. “Qui in CFI i ritmi di lavoro sono molto intensi, – ammette Raffaella – io per esempio ho tre sotto reparti a cui badare: uno interno (seller, reception accoglienza e back office), e uno esterno, con la rete esterna di oltre 40 difensori patrimoniali. So di portare una grande responsabilità, che però non mi pesa perché la mia disponibilità al sacrificio è sempre riconosciuta dal board. E credete, questa è una cosa che sul lavoro non ha prezzo”.
Vuoi far parte anche tu della famiglia CFI e vivere potenzialmente la stessa esperienza di Raffaella? Dopo aver conosciuto Andreea e la sua vita in CFI, anche Raffaella ci lascia delle belle emozioni.
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