Simone Bacchieri, 47 anni, sposato con due figli, è oggi Responsabile Amministrazione e Finanza del gruppo CFI Crisi Fiscale d’impresa.
Ha cominciato a lavorare in CFI nell’aprile 2020. Eravamo nel pieno della pandemia, in mezzo ai tragici bollettini delle vittime e al lockdown che aveva sconvolto la vita di tutti noi.
“A fine gennaio – ricorda Simone – fui contattato dal Presidente Carlo Carmine. Lo conoscevo da anni, mi aveva chiesto spesso di unirmi a lui. Ma quella volta fu un vero e proprio affondo, che si concluse con un ultimatum: ora o mai più! Ci pensai un po’ perché avrei dovuto lasciare uno studio di commercialisti a cui ero associato da 12 anni e che era pronto a rilanciare se fossi rimasto…”
Che cosa ti convinse a dire sì?
“Alla fine ha prevalso la grande stima che ho per il Presidente. Grazie a lui e il suo gruppo, CFI stava diventando una realtà di primo piano nel settore del legal. Il suo entusiasmo è così straripante che ha finito per contagiare anche me”.
Che cosa ti ha colpito di più conoscendo da vicino questa realtà?
“L’entusiasmo, appunto, un elemento che il Presidente sa trasmettere a tutti coloro che gli stanno intorno. E il fatto di essere entrato in un ambiente dinamico e frizzante, con tanti giovani in gamba e professionisti di grande spessore. Certo, poi è arrivata la mazzata del Covid…”
Dì la verità, quasi quasi ti sei pure pentito della scelta…
“Per un attimo sì (sorride, ndr). Tutta l’attività di accertamento e riscossione si è fermata causando un inevitabile calo di fatturato. Ma il Presidente è uno che non si ferma davanti a nulla e riesce a darti la carica in ogni momento. Ricordo che ci ha detto: io vado avanti con il mio progetto, voi approfittate di questa emergenza per ristrutturare l’azienda e ottimizzare i processi interni. E così abbiamo fatto”.
Su cosa vi siete concentrati?
“C’erano aspetti amministrativi da mettere a posto e ovviamente, data l’emergenza, un quadro finanziario da tenere d’occhio costantemente. Ma il Presidente non è uno che gioca in difesa, quindi come detto ci ha permesso di lavorare con l’obiettivo di farci trovare pronti appena la situazione si fosse sbloccata. Questa straordinaria capacità camaleontica di cambiar pelle quando serve è la sua forza perché gli consente di non perdere mai opportunità di business”.
E così è stato, dopo un 2020 difficile già nel 2021 CFI è tornata a crescere.
“Ci aspettiamo un 2022 di grandi soddisfazioni così da riallineare i risultati economici ai livelli del 2019. Questo, come ho detto, è il frutto di un lavoro di programmazione studiato a tavolino per cogliere nuove opportunità di mercato. Eravamo e siamo tuttora molto forti sulla gestione delle cartelle, oggi, grazie alla grande capacità di intercettare il futuro del Presidente, abbiamo investito moltissimo sulla crisi d’impresa, non a caso diventata il tema più caldo del momento. Abbiamo lavorato sui processi di gestione sia interni all’azienda che verso i clienti, soffermandoci in modo particolare sulla gestione delle risorse umane per inserire figure professionali di primo piano”.
Già, le risorse umane. Un altro impegno importante che ti è stato affidato.
“Da fine 2020 mi è stato chiesto di sostituire il dott. Fasola come responsabile di questo dipartimento. Una cosa nuova per me, abituato a gestire principalmente questioni amministrative. Penso di essere una persona molto riflessiva e tranquilla, ma anche molto decisa e quindi, cercando sempre di migliorarmi, cerco di avere un giusto approccio nel colloqui e nei rapporti con dipendenti e collaboratori”.
Qual è il bilancio personale che ti senti di fare?
“Assolutamente positivo, in due anni siamo diventati più forti ed efficienti in tutto quello che facciamo. Abbiamo migliorato l’organizzazione interna, adesso i reparti sono meglio sincronizzati fra di loro grazie ad un lavoro di confronto quasi quotidiano. C’è ancora da fare ma il processo è a buon punto”.
Cosa riserva il futuro per CFI?
“Questa è un’azienda che non si ferma mai, che sa stare al passo con i tempi, che ha una visione del futuro. Tutti elementi che, a mio parere, ne hanno determinato il successo odierno e ci regaleranno grandi soddisfazioni per il futuro. In CFI opera un gruppo di 80 persone che hanno prima di tutto qualità morali oltre naturalmente ad una altissima competenza nel settore in cui operano. I ritmi di lavoro sono molto intensi, ma sempre nel rispetto della vita personale di ognuno: questo è uno degli aspetti del Presidente che ho sempre apprezzato di più”.