Stop alla tregua estiva, lunedì 22 agosto ripartono versamenti e adempimenti fiscali

articolo a cura di:
Lodovico Poschi
Lodovico Poschi

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Gli italiani sono nel pieno delle loro vacanze, ma dalla prossima settimana si ripresenta puntuali l’appuntamento con molte scadenze fiscali. E per molti commercialisti non è ancora tempo di staccare la spina.

Stop alla tregua estiva, ecco le scadenze fiscali del 22 agosto

Lunedì prossimo, 22 agosto, ripartono versamenti ed adempimenti sospesi durante il periodo estivo e per i contribuenti è il momento di mettere mano al portafoglio.

In scadenza, infatti, ci sono ben 168 tipologie di pagamenti, tra cui quelli relativi al saldo 2021 e primo acconto 2022 delle imposte e contributi autoliquidati con la maggiorazione dello 0,4%.

Da pagare c’è anche l’Iva periodica di luglio, per i contribuenti con liquidazione mensile, dei mesi di aprile, maggio e giugno, per quelli con regime trimestrale, oltre il pagamento delle ritenute da lavoro dipendente ed autonomo e dei contributi previdenziali (compresa la rata dei “fissi” Inps per la gestione artigiani e commercianti).

Ma perché proprio il 22 agosto?

Il motivo è da ricercarsi nel calendario 2022. Entro il 20 agosto, senza alcuna maggiorazione, è fissata la scadenza di tutti questi adempimenti fiscali ed i versamenti delle imposte del periodo 1/20 agosto.

Quest’anno però il 20 agosto cade di sabato per cui la scadenza slitta automaticamente al lunedì successivo, il 22 agosto appunto.

Attenzione alle comunicazioni da trasmettere all’Agenzia delle Entrate

E non finisce qui, perché, oltre alle scadenze fiscali, sempre entro lunedì è necessario trasmettere una serie di comunicazioni all’agenzia delle entrate, come:

  • i dati relativi al canone tv addebitabile ed accreditabile tramite bolletta
  • l’esterometro per le operazioni effettuate e relative al secondo trimestre 2022
  • la comunicazione che spetta agli operatori finanziati con l’indicazione all’anagrafe tributaria dei dati, riferiti al mese solare precedente, relativi ai soggetti con i quali sono stati intrattenuti rapporti di natura finanziaria ed anche quella dovuta dai soggetti passivi che facilitano le vendite a distanza di beni importati o di beni all’interno dell’Ue tramite marketplace, una piattaforma digitale, un portale o mezzi analoghi.

Sempre in conseguenza del calendario 2022, la scadenza di lunedì prossimo è arricchita anche dal pagamento di imposte e contributi relativi all’annualità 2021 (compresi acconti 2022) con la maggiorazione dello 0,4%.

I pagamenti di saldo e acconto delle imposte possono essere effettuati entro il trentesimo giorno successivo ai termini ivi previsti, maggiorando le somme da versare dello 0,40 per cento a titolo di interesse corrispettivo.

Restano sospesi fino al 4 settembre i pagamenti a seguito di irregolarità

I termini con maggiorazione dello 0,4% arrivano alla scadenza “lunga” del 22 agosto poiché, partendo dal tax day del 30 giugno (la data ordinaria per il versamento) e calcolando i 30 giorni successivi, si arriva al 30 luglio che, cadendo di sabato, manda il termine in proroga diretta dopo la sospensione feriale.

Il dlgs 241/1997 prevede la sospensione dei versamenti delle imposte autoliquidate dei contributi dovuti all’INPS e delle altre somme a favore dello Stato, delle regioni e degli enti previdenziali risultanti dalle dichiarazioni e dalle denunce periodiche.

Lo stop comprende anche le somme dovute a titolo di saldo e di acconto delle imposte e dei contributi dovuti dai soggetti titolari di posizione assicurativa in una delle gestioni amministrate dall’Inps.

Attenzione però, perché il discorso cambia per i versamenti dovuti a seguito di comunicazioni di irregolarità. In questo caso il periodo di sospensione dai pagamenti prevede un congelamento dal 1 agosto fino al 4 settembre di ogni anno.

Togliti di dosso ogni responsabilità, affidati al professionista giusto 

A partire dalla prossima settimana, il rischio concreto è che le aziende tornino nel baratro. Ecco perché, quando si hanno davanti situazioni debitorie fiscali complesse, superiori quindi ai 100 mila euro, oppure ancora più elevate e che richiamino alla Crisi Fiscale d’Impresa, diventa fondamentale la presenza di un professionista di grande esperienza che possa essere al fianco dell’imprenditore e il suo commercialista.

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