Possiedi redditi all’estero (immobili, conti correnti, attività finanziarie di varia natura) e ti sei dimenticato di dichiararli totalmente o parzialmente?
In caso affermativo, devi stare molto attento perché nelle prossime settimane potrai essere sottoposto all’accertamento dell’Agenzia delle Entrate.
Anche quest’anno il Fisco ha iniziato a notificare i propri atti “tipici” (lettere di “compliance”, invito a comparire, avvisi di accertamento fiscale). Tutto questo al fine di sanzionare proprio coloro che, pur detenendo attività reddituali all’estero, non le hanno inserite nel c.d. “quadro RW” del modello Unico (vedi, provvedimento n. 40601/2022 dell’Agenzia delle Entrate).
In tale situazione potresti essere pesantemente sanzionato per aver violato il c.d. obbligo di “monitoraggio fiscale”, oltre a permettere all’Amministrazione finanziaria di presumere che i redditi esteri non dichiarati siano stati frutto di evasione (art. 12 del D.L. n. 78/2009).
Aggiungo un’altra cosa: in questa tipologia di controlli e a determinate condizioni, l’Agenzia delle Entrate è legittimata ad avvalersi di un termine di accertamento prolungato, per l’esattezza, “raddoppiato”!
Nella sostanza, oggi potresti subire un controllo che potrà “retrocedere” fino a 8 annualità!
Come immaginerai, la situazione è molto delicata e merita di essere gestita nel modo giusto.
Voglio, però, rassicurarti: recentemente la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (sentenza C-788/19 del 27 gennaio 2022) si è pronunciata su tale tipologia di accertamenti, evidenziandone la “sproporzionalità”.
In altri termini, secondo il Giudice Europeo l’utilizzo di termini di accertamento “raddoppiati” e l’applicazione di sanzioni molto afflittive non possono essere in alcun modo giustificati in tale tipo di controllo.
Se hai redditi esteri non dichiarati dunque…occhi aperti!
Se dovessi ricevere un atto da parte dell’Agenzia delle Entrate, non esitare a contattarci per gestire e risolvere insieme la situazione.
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