Rate Rottamazione quater: la conta per il pagamento della seconda
Dopo la prima scadenza del 31 ottobre è tempo di pianificare i prossimi termini per il pagamento della seconda rata, entro giovedì 30 novembre, al fine di evitare di decadere dal piano agevolato di regolarizzazione accordato dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Continuerà , però, ad applicarsi la tolleranza di cinque giorni; pertanto, i contribuenti dovranno provvedere al versamento della nuova rata dovuta entro il 5 dicembre 2023 data superata la quale l’omesso o insufficiente pagamento comporterà il venir meno dei benefici della definizione agevolata.
Rate Rottamazione quater
Il restante 80 per cento della quota addebitata dovrà essere versato secondo il piano di rateazione prescelto in sede di domanda, in un massimo di ulteriori 16 quote e alle seguenti scadenze a partire dal 2024:
- 28 febbraio,
- 31 maggio,
- 31 luglio,
- 30 novembre.
In vista, poi, del prossimo termine per il versamento della seconda rata è altresì possibile richiedere l’addebito delle rate direttamente sul proprio conto corrente; l’operatività però di tale modalità di versamento è subordinata alla ricezione di una mail di riscontro da parte della banca entro 10 giorni lavorativi antecedenti alla scadenza del termine ultimo per procedere al pagamento della seconda rata.
Si ricorda, infine, che per i soggetti con residenza, sede legale o sede operativa nei territori colpiti dall’alluvione del mese di maggio i termini e le scadenze della rottamazione-quater sono prorogati di tre mesi e pertanto il termine di pagamento della prima o unica rata è fissato alla fine del mese di gennaio 2024.
Se hai un Debito, scegli la strategia vincente per uscirneÂ
Portarsi dietro un debito fiscale rappresenta una zavorra per la tua impresa e mette a rischio anche il tuo patrimonio personale.
Oggi tornare a essere un imprenditore libero si può. Secondo il report 2022 del Ministero dell’economia e delle Finanze 1 volta su 2 il contribuente batte il fisco in giudizio. Si riesce così a ridurre, fino a eliminare, il proprio debito con il fisco.
Affidarsi a un professionista esperto in contenzioso tributario o per rottamare il proprio Debito, si rivela uno strumento efficace e risolutivo.
E nel caso di una crisi aziendale, ricorda che oggi hai a disposizione molti strumenti giuridici, da poco rinnovati e modificati, che a seguito dell’impugnazione del debito, quando maggiore di 100, 200 o 500mila euro, consentiranno di gettarti la paura alle spalle e ripartire con rinnovato slancio.
Il concordato preventivo (approfondisci qui questo aspetto) o ancor meglio gli accordi di ristrutturazione del debito con transazione fiscale – istituti non nuovi, ma oggi aggiornati e resi molto più favorevoli per l’imprenditore che li utilizza in caso di crisi d’impresa – sono il vero saldo e stralcio per le aziende perché possono ridurre il debito fino all’80% pagando il restante 20% in quattro i cinque anni.
CFI – Crisi Fiscale d’Impresa mette a disposizione il suo team di esperti proprio per aiutarti a trovare la miglior strategia per ottenere il massimo risultato.