Pensioni più “leggere” col Saldo e Stralcio

articolo a cura di:
Giovanni Perilli
Giovanni Perilli

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Dopo l’iniziale no al Saldo e Stralcio per i contributi previdenziali, la Cassa dei Dottori Commercialisti ha cambiato idea. Tuttavia, mette in guardia gli associati dai rischi per le pensioni di chi aderisce alla sanatoria. 

Già nei mesi scorsi, la Cassa aveva criticato la misura in quanto lesiva della sua autonomia e pericolosa per la sostenibilità dei conti. Oggi il dito è puntato contro la riduzione dell’assegno pensionistico a seguito dell’adesione al Saldo e Stralcio.

Nello specifico, la definizione agevolata consente di estinguere i debiti derivanti dal mancato versamento dei contributi previdenziali. Ma, spiega il Presidente della Cassa dei Dottori Commercialisti, Walter Anedda: “L’aspetto più preoccupante è che la norma produce l’effetto paradossale della cancellazione dell’intero anno di contributi per i quali si chiede la sanatoria”.

Pensioni più leggere per i commercialisti

Il Saldo e Stralcio rappresenterebbe, quindi, un danno per la Cassa e per il contribuente. Annullare un intero anno di contributi si tradurrebbe, infatti, in pensioni più basse. 

La Cassa resta in attesa di una correzione della norma da parte del Governo. Ma, nel frattempo, i commercialisti sono chiamati a scegliere cosa fare entro il 31 luglio. È in casi come questi che la consulenza di un esperto può fare davvero la differenza. Da oltre 15 anni, CFI Garanti del Contribuente fa proprio questo: supportare i professionisti nel risparmiare davvero attraverso la verifica della posizione debitoria. 

Come richiedere una consulenza