Quasi 10 mila visualizzazioni in due giorni. È diventata virale l’intervista con Massimo Mazzucco andata in onda il 9 maggio scorso nell’ambito della puntata n. 72 di TaxShowLive.
Massimo Mazzucco e l’altra verità sulla guerra in Ucraina
Regista e sceneggiatore controcorrente, Mazzucco è autore di un video nel quale la guerra in Ucraina è vista da un’angolazione molto diversa rispetto a gran parte dei media italiani.
Il presidente di CFI Legal Carlo Carmine lo ha espressamente invitato in studio proprio perché voce fuori dal coro.
“Nessuno di noi ha sempre e solo certezze – ha detto il Dott. Carmine -, ma anzi ci piace farci domande per comprendere meglio fatti e personaggi del nostro tempo. Il video di Mazzucco “Ucraina, l’altra verità” è un documento che ci fa riflettere e che invito tutti a guardare”.
Incalzato dalle sue domande e da quelle dell’avv. Simone Forte e di Angelo Fasola, Mazzucco ha riavvolto il nastro per dare un punto di vista diverso rispetto a quanto sta accadendo in Ucraina.
“La mia – ha spiegato – è una posizione molto diversa da quella del mainstream. Questa guerra non può essere raccontata dal 24 febbraio in poi, e cioè da quando c’è un aggressore (la Russia) che invade un altro paese (l’Ucraina), ma deve guardare anche alle ragioni che l’hanno scatenata. Perché in Italia tutti fanno finta di non ricordare che cosa è accaduto negli 8 anni precedenti?”.
Chi sta vincendo questa guerra? Gli Usa che così indeboliscono il grande nemico
La teoria di Massimo Mazzucco è semplice: la Nato, alias gli Stati Uniti, hanno messo la Russia all’angolo costringendolo a fare l’unica cosa possibile: invadere l’Ucraina.
“Sono 10 anni che la Nato fa di tutto per ridimensionare la Russia accerchiandola con le proprie basi. Dal 2014, dopo il colpo di stato a Kiev, c’è stato un avvicinamento fra Ucraina e Nato e questo non poteva che provocare la reazione della Russia. Al momento, gli unici vincitori di questa guerra sono proprio gli Stati Uniti, che hanno potuto mettere in atto le sanzioni allo scopo di indebolire il regime di Putin. Peccato però che il rublo sia risalito ai livelli ante-guerra e gli export dei combustibili siano fortemente cresciuti. Le sanzioni sembrano colpire più la gente: i tennisti, i ballerini e via discorrendo”.
Insomma, la tesi di Mazzucco è che in questo momento ci sia una corsa a dividere questa guerra fra buoni e cattivi. Ma chi sono l’uno e chi l’altro ?
“È modo di pensare che non mi appartiene – ha precisato il presidente Carmine – e che mi spaventa tanto: per esempio trovo pericoloso quello che sta accadendo verso le persone o addirittura la cultura russa: oggi tocca a loro stare dalla parte sbagliata, domani potrebbe toccare a noi. Sono convinto che serva maggiore equilibrio”.
Nei salotti televisivi va in scena solo la storia dei buoni e cattivi
Anche Mazzucco ha ripreso le parole del presidente Carmine.
“Pensare di conoscere la verità assoluta è da stupidi e presuntuosi, ma permettersi di svelare qualche bugia lo possiamo fare. Io complottista? Se essere complottisti significa uscire dal pensiero che fa comodo al potere dominante allora sì. A me dispiace solo che pochissimi intellettuali italiani provino a farsi domande e nei salotti televisivi continuino a raccontare la storia dei buoni e dei cattivi. Questo è un modo per orientare l’opinione pubblica e distillare nella gente un pericoloso senso di russofobia”.
“La sensazione – ha aggiunto l’avvocato Simone Forte – è che di questa guerra si faccia vedere la faccia più cruda, si mostrino i morti che prova che c’è un buono e un cattivo. Come mai invece in tutte le guerre precedenti si è fatta una narrazione diversa?”.
Sono otto anni che in Donbass ci sono migliaia di vittime e disperazione
“È vero – ha concluso Mazzucco – sono otto anni che in Donbass ci sono migliaia di vittime e disperazione, ma a nessuno è mai interessato mostrare questa faccia della medaglia. Forse perché i missili o i carri armati che facevano le stragi erano ucraini e non russi”.
“Volete un’altra prova? Da qualche settimana Wikipedia ha cambiato la versione dei fatti rispetto alla strage avvenuta al teatro di Odessa il 2 maggio 2014: adesso non si parla più di una strage, ma di un incendio. E questa sarebbe la libertà di opinione?“.
TaxSohwLive ha fatto centro ancora una volta: è riuscita a raccontare l’attualità in modo non scontato e convenzionale, cercando, come ha ricordato il presidente Carlo Carmine, di avere “meno certezze e qualche dubbio in più”.
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