In questi giorni, con la ripresa dell’attività di accertamento dell’Agenzia delle Entrate, molti contribuenti si sono visti recapitare il c.d. “invito a comparire“.
Diciamo subito che si tratta di una novità introdotta nel panorama tributario italiano a decorrere dal 1 luglio 2020 (art. 5ter del D.Lgs. n. 218/1997), che costituisce, nella sostanza, un’anticipazione di un successivo avviso di accertamento.
Ciò deve, comunque, destare preoccupazione e fare attivare il campanello d’allarme agli imprenditori più attenti!
Infatti, il legislatore tributario ha obbligato l’Amministrazione finanziaria a prendere “contatti”.
Così facendo, il cittadino ha la possibilità di esercitare l’esercizio del diritto di difesa “anticipata”, cioè evitare l’emissione del successivo avviso di accertamento.
In altri termini, l invito a comparire dovrebbe essere visto non come un “problema” da affrontare, ma come un’opportunità da cogliere al fine di definire, in via anticipata, la propria strategia difensiva.
Per garantire l’effettività del “contraddittorio preventivo”, nell’invito a comparire il Fisco dovrà, necessariamente, indicare tutti gli elementi di prova che ha raccolto al fine di contestare al contribuente una presunta evasione d’imposta (c.d. discovery anticipata).
Guarda il video qui su come un imprenditore piò difendersi dagli inviti a comparire e avvisi di accertamento.
Invito a comparire: tutela anticipata e obbligo di risposta
Costituendo un’anteprima del futuro ed eventuale atto impositivo, l’invito a comparire consente al contribuente di individuare, da subito, i futuri e potenziali vizi.
Vizi, da eccepire nel contenzioso che verrà incardinato per l’annullamento del successivo avviso di accertamento.
Così, il contribuente e il suo professionista di fiducia potranno mettere in campo una vera e propria strategia.
Infatti, con la notifica dell’invito a comparire si potranno presentare memorie e/o osservazioni che faranno scattare, in capo all’Agenzia delle entrate, l’obbligo di risposta (c.d. obbligo di “motivazione rafforzata”).
L’ultimatum per il contribuente
Quindi, può essere definito un “ultimatum” dell’Agenzia delle entrate costituendo una vera e propria anticipazione del futuro avviso di accertamento e, in quanto tale, è il primo vero atto dinanzi al quale il contribuente dovrebbe “obbligatoriamente” difendersi, preferibilmente con l’ausilio di un professionista del settore tributario.
Basti, al riguardo, ricordare che già con la mera adesione al contenuto dell’invito a comparire il contribuente beneficerebbe della riduzione delle sanzioni (pari a un terzo del minimo previsto dalla legge) che verrebbero applicate, in misura “piena”, nel successivo e ipotetico avviso di accertamento.
Qualora dovessi ricevere un Invito a Comparire, il suggerimento è di mantenere la calma e fare subito riferimento a un professionista specializzato.
Questo perché un Invito a Comparire potrebbe, con il giusto intervento, essere ridotto immediatamente del 30% del suo valore ma non solo. Analizzando la documentazione questo “sconto” potrebbe arrivare anche al 50, 60 e 70%.
Ti faccio un esempio.
Invito a comparire con contestazione di maggiore imposta “accertabile” (es IRPEF) di 100.000,00 euro:
- non faccio nulla → seguirà un avviso di accertamento con richiesta di 100.000,00 euro a titolo d’imposta, più 90.000,00 euro a titolo di sole sanzioni, oltre interessi.
(Infatti, nella maggior parte dei casi, la sanzione minima è pari al 90% dell’imposta evasa. – c.d. dichiarazione “infedele”)
- aderisco all’invito a comparire → sanzioni ridotte ad un ⅓ , cioè, da euro 90.000,00 ad euro 30.000,00.
Fai molta attenzione perchè, se riesci con l’ausilio di un bravo professionista, ad ottenere un abbattimento anche dell’imposta (es. da iniziale 100.000,00 euro a 50.000,00 euro) le sanzioni verranno, in un primo momento, ricalcolate sul tale nuovo importo (passando da 90.000,00 a 45.000,00) e, successivamente, ulteriormente ridotte a un terzo (da 45.000,00 euro a 15.000,00 euro) qualora si chiuda l’accordo con il fisco.
Dunque, aderendo all’invito a comparire potrai passare dal pagamento di 190.000,oo euro al pagamento di 65.000,00, rateizzabili (8 rate trimestrali, aumentate a 16 rate nel caso in cui la somma dovuta superi, complessivamente, i 50.000,00 euro).
E’ evidente, pertanto, la necessità di fronteggiare l’invito a comparire nel modo più attento e preparato possibile.
Solo in questo modo, infatti, si potrà ottenere il massimo risparmio.