Invito a comparire e Avviso di accertamento di Agenzia delle Entrate: differenze solo “apparenti” 

articolo a cura di:
Giovanni Perilli
Giovanni Perilli

pubblicazione:

avviso di accertamento differenze

Invito a comparire e Avviso di accertamento: differenze solo “apparenti”

Quali sono le differenze tra Invito a comparire e Avviso di accertamento?

Non tutti sanno che dal mese di luglio 2020, l’Agenzia delle entrate è obbligata, nella maggior parte dei casi, a notificare al contribuente che si vuole controllare, il c.d. invito a comparire presso gli uffici.

E’ l’atto con il quale, di fatto, si “anticipa” l’emissione  del futuro “avviso di accertamento”.

Con esso viene garantita al cittadino la possibilità di difendersi preventivamente, chiedendo l’annullamento, anche solo parziale, della richiesta economica del Fisco.

E’ bene rappresentare, però, che nonostante “invito” e “accertamento” siano, formalmente, atti tra loro distinti e autonomi, trattasi di una differenza solo “apparente”.

Infatti, quasi sempre la pretesa del Fisco contenuta nell’invito, sarà uguale a quella riscontrata nel successivo avviso di accertamento.

L’Agenzia delle Entrate ha precisato l’importanza della cosiddetta  “motivazione rafforzata”, infatti non è sufficiente che gli uffici si limitino a valutare gli elementi forniti dal contribuente in sede di dichiarazione, ma dovranno argomentare, approfondendo,  le ragioni poste a fondamento della pretesa.

Detta con parole semplici, l’Ufficio è tenuto a rendere comprensibile l’iter seguito nella determinazione della pretesa tributaria.

In particolare, sarà opportuno valutare la sussistenza di errori giuridici e, soprattutto, controllare quali e quante prove sono state raccolte dall’Agenzia delle entrate per dimostrare le proprie ragioni.

L’invito a comparire di cui ti stiamo parlando è applicabile esclusivamente per la definizione degli accertamenti in materia di imposte sui redditi e relative addizionali, contributi previdenziali, ritenute, imposte sostitutive, Irap, Ivie, Ivafe e Iva.

La mancata attivazione di tale fase comporta l’invalidità dell’atto impositivo.

Un’adeguata e vincente strategia difensiva dovrà, quindi, essere impostata sin dall’invito a comparire, senza attendere l’accertamento vero e proprio.

Stanno per arrivare quasi 100 mila avvisi di accertamento destinati a piccole e medie imprese italiane. Lo scopo è quello di recuperare 14 miliardi di euro. 

Come puoi difenderti e tutelarti?

Sarà fondamentale rivolgersi al proprio consulente tributario sin dalla notifica dell’invito a comparire, per adottare un’adeguata strategia difensiva

In questi articoli abbiamo specificato quali sono le prime 5 categorie a rischio e come difendersi dagli avvisi di accertamento