Dal 7 gennaio saranno in tantissimi a ricevere cartelle esattoriali, intimazioni di pagamento, ipoteche e pignoramenti.
Durante le festività , infatti, ex Equitalia ha “congelato” circa 300 mila atti esecutivi destinati a imprenditori e professionisti italiani. ​Un “regalo di Natale” destinato però a durare ben poco…
Tra gli atti più temuti, le intimazioni di pagamento possono davvero gettare nel panico. A fronte di un debito non pagato, ex Equitalia ti dà 5 giorni di tempo per regolarizzare la tua posizione. E, se non puoi pagare, ecco scattare il recupero forzoso del credito attraverso vere e proprie “aggressioni” ai tuoi beni (compresa la prima casa!).
Ma non tutti sanno che oggi è possibile difendersi da ex Equitalia avvalendosi della Legge. Innanzitutto perché, nonostante la “stretta” del Decreto Fiscale, i Giudici restano dalla parte di chi lavora onestamente nel nostro paese.Â
​​Sono tantissimi i vizi di forma e di procedura che annullano le intimazioni di pagamento, cancellando il debito. A provarlo sono i tanti casi di contenzioso tributario che, quotidianamente, si chiudono con la vittoria del contribuente. E arrivano spesso in Cassazione.Â
Ti faccio un esempio.Â
- Se l’intimazione di pagamento si riferisce a un debito più vecchio di 5 anni, l’atto è nullo.Â
- Lo stesso, se fa riferimento a cartelle notificate meno di 12 mesi prima.
Noi di CFI Garanti del Contribuente, da oltre 16 anni, ci battiamo proprio per questo: far valere i diritti di tutti quegli imprenditori e professionisti che fanno crescere il nostro paese, nonostante la pressione fiscale e i postumi di una crisi economica che ha messo in ginocchio famiglie e imprese.Â
Quindi, se hai ricevuto un’intimazione di pagamento, non perdere tempo e fai analizzare la tua situazione da un legale esperto. ​​
Ma ricorda: dal momento della notifica, hai 20 giorni di tempo per impugnare l’intimazione e annullarla!
Agisci subito e risolvi adesso con l’Agenzia delle Entrate Riscossione!