Novità sul fronte fiscale, in arrivo la rottamazione quater e saldo e stralcio.
La prima rottamazione fu introdotta dal decreto 193/2016 per la definizione agevolata dei carichi compresi tra il 2000 e il 2016. Poi è arrivata la rottamazione bis, con decreto 148/2017, per i carichi del 2017 e infine la rottamazione-ter, con decreto 119/2018.
L’ultima legge di bilancio ha prorogato il provvedimento anche per l’anno in corso. In sostanza, il legislatore ha stabilito che per le rate delle cartelle di pagamento in scadenza nel 2022 e non pagate, non si decade dalla rottamazione ter se il pagamento è fatto entro il 30 novembre 2022.
Lo stesso decreto di sostegni ter prevedeva anche una sanatoria cartelle per le rate 2020 e 2021, in base alla quale:
- per le rate 2020, il pagamento era considerato tempestivo, se effettuato integralmente entro la data del 30 aprile 2022 (data che poi è finita al 9 maggio in applicazione dei giorni di tolleranza)
- per le rate 2021, il pagamento era considerato tempestivo, se effettuato integralmente entro la data del 31 luglio 2022 (che in applicazione dei giorni di tolleranza è finita all’8 agosto).
Il mancato pagamento entro le citate scadenze ha comportato la decadenza del beneficio della sanatoria per centinaia di migliaia di imprenditori. Stessa cosa toccherà a chi non riuscirà a rispettare la data del 30 novembre (che slitta al 7 dicembre grazie ai 5 giorni di tolleranza concessi dalla legge).
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La rottamazione quater saldo e stralcio del governo Meloni
Adesso, il governo Meloni sembra davvero voler dare vita ad una nuova sanatoria di cartelle esattoriali.
In un periodo di forte depressione economica, causa un tasso di inflazione record (si è toccato il 12%) e prezzi che non mostrano alcuna intenzione di discesa (anzi vanno al rialzo), si tratterebbe sicuramente di un aiuto concreto per molte famiglie italiane.
Famiglie, per l’appunto, perché la misura è rivolta in modo diretto alle persone fisiche in quanto oggetto della sanatoria saranno le cartelle di pagamento con importi modesti.
“Secondo le bozze in circolazione – commenta il presidente Carlo Carmine – per tutte le cartelle di Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia) notificate entro il 30 settembre 2022 sarà possibile non pagare più sanzioni e interessi con una rateizzazione di 5 anni.
Facciamo un esempio pratico. Poniamo che al 30 ottobre 2022 – causa pandemia, conflitto, costi dell’energia e inflazione – tu abbia accumulato un debito con il Fisco di 1 milione di euro. E che a giugno del 2022 ti siano state notificate cartelle esattoriali relative a debiti di qualche anno fa, per 300.000 euro.
Cosa succederebbe con la possibile tregua fiscale in arrivo?
Potresti dover pagare le cartelle esattoriali con uno sconto del 20% (in media). Quindi su 300.000 euro potresti risparmiare 60.000 euro e dover pagare in 5 anni 240.000, insieme però ai restanti 700.000 di debito con il fisco non compreso nelle cartelle notificate. In totale 940 mila euro.
Codice della crisi luglio 2022, cambia tutto
Ma ecco la vera, grande rivoluzione.
Parliamo della transazione fiscale, strumento innovativo che si inserisce all’interno della procedura del concordato preventivo o, ancora meglio, di un accordo di ristrutturazione del debito.
“I rischi per le aziende oggi sono elevatissimi – aggiunge il dott. Carlo – ma con la transazione fiscale la possibilità di salvare la propria imprese è reale: si può ridurre il proprio debito fiscale, anche superiore di 100mila euro, dell’80%, pagando poi il restante nei 4 o 5 anni successivi. La Transazione Fiscale è una grande conquista e sarà sempre più utilizzata dagli imprenditori che intendono chiudere i loro conti col Fisco e dare nuovo impulso alla propria azienda, tornando ad essere “Imprenditori liberi e contribuenti sani. Per questo amiamo definirlo il vero e unico saldo e stralcio per le aziende”.
Vediamo allora come potresti risolvere lo stesso debito dell’esempio precedente.
Grazie alle novità del Codice della Crisi di Impresa di luglio 2022, laddove sussistano le condizioni previste da uno stato di crisi potresti risparmiare ben 800mila euro sul milione di debito, ovvero l’80% del debito complessivo con il Fisco, con la possibilità di pagare i 200.000 euro (nel caso della tregua 5+5 erano 940 mila) che restano in 4 o 5 anni.
La transazione fiscale, grande opportunità da cogliere al volo
Da quando l’Agenzia delle Entrate non ha più il potere di veto nei confronti della Transazione Fiscale proposta dall’imprenditore, siamo passati da una situazione di pericolo per un’azienda ad una grande opportunità da dover cogliere al volo.
Con un team esperto al tuo fianco, potrai Risolvere la Crisi Fiscale d’Impresa, fino a ridurre il debito fiscale e commerciale superiore a 500mila euro anche dell’80%, con la possibilità di pagare il restante 20% nell’arco di 4 o 5 anni.
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