Il Decreto Ristori 5 slitta a fine mese: cosa cambia per le aziende?

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Giovanni Perilli
Giovanni Perilli

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Il Decreto Ristori 5 slitta a fine mese: cosa cambia per le aziende?

Il Decreto Ristori 5 slitta alla fine del mese. Ecco le novità.

La crisi di governo ha rallentato le operazioni del Consiglio dei Ministri e di conseguenza la pubblicazione del Decreto Ristori 5 slitta a fine mese. Il Parlamento ha approvato lo scostamento di bilancio di 32 miliardi per finanziare il nuovo Decreto.

Ma cosa prevede il Decreto Ristori 5?

Aiuti e bonus per le imprese

Nel Decreto Ristori 5 non ci sarà più la differenziazione tra gli aiuti per le imprese della zona gialla, arancione e rossa. Il nuovo decreto terrà conto soltanto dell’effettiva perdita di fatturato delle aziende causata dal Covid.

Cambierà il periodo di tempo da tenere in considerazione per le perdite di fatturato: si terrà conto del primo semestre del 2020. Mentre ora si tiene conto della la differenza di fatturato tra aprile 2019 e aprile 2020.

Bonus 1.000 euro per imprenditori

Ecco il bonus 1000 euro per le Partite Iva e i liberi professionisti colpiti dall’emergenza Coronavirus. 

Quali sono i requisiti necessari per accedere al bonus?

  • Partita Iva da almeno 3 anni
  • 50.000€ di reddito annuo
  • Calo del fatturato del 33% nel 2020
  • Regolare nel pagamento dei contriuti
Rottamazione Quater e Saldo e Stralcio

Il Decreto Ristori 5 conferma la Rottamazione Quater e il Saldo e Stralcio, per alleggerire il carico fiscale in arrivo. Ben 54 milioni di atti pronti a partire alla ripresa della Riscossione.

Come già specificato da Laura Castelli e da Ernesto Maria Ruffini si punta ad eliminare anche tutti i debiti inesigibili.

Cassa Integrazione

Proroga di altre 12 settimane per la Cassa Integrazione. 18 settimane in più per le aziende più colpite. Una parte a carico dell’azienda, mentre quelle previste dalla Manovra Finanziaria sono totalmente a carico dello Stato.

Sanità

Per la Sanità verranno stanziati circa 3 miliardi di euro da investire, di cui 1.5 miliardi per i vaccini. 

Infatti è necessario espandere la somministrazione a tutto il territorio il più velocemente possibile

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