Il Fisco attiva la sua arma finale: l’intelligenza artificiale

articolo a cura di:
Giovanni Perilli
Giovanni Perilli

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Il Fisco attiva la sua arma finale l'intelligenza artificiale
Fisco e Machine Learning: i nuovi metodi di accertamento

Il Fisco si sta evolvendo e con lui nuove metodologie di accertamento si stanno imponendo sul panorama italiano.

Tramite un nuovo concorso, infatti, saranno “arruolati” 4mila professionisti che lavoreranno all’Agenzia delle Entrate. Non saranno semplici funzionari ma profili altamente specializzati nella programmazione informatica. Avranno un unico scopo: creare sistemi automatizzati per individuare più evasori possibile.

Un incubo informatico

Questo nuovo esercito assoldato da Agenzia delle Entrate si occuperà primariamente dello sviluppo di una nuova intelligenza artificiale che riesca ad analizzare in automatico le situazioni fiscali degli italiani.

Non è una situazione completamente nuova visto che questo tipo di tecnologia è già stato utilizzato per lo spesometro, una delle comunicazioni che i soggetti passivi dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) devono presentare ogni anno all’Agenzia delle entrate.

Alcune indiscrezioni ipotizzano addirittura un sistema automatizzato di accertamento sulla persona: attraverso un algoritmo e l’input dei dati della fatturazione elettronica, il Fisco sarebbe in grado di far uscire un avviso di accertamento (ecco cosa fare in caso di notifica), o comunque una contestazione automatizzata.

Un problema giurisprudenziale a cui il Consiglio di Stato con la sentenza 881 del 2020 ha messo subito un freno.

Un problema etico

Il Fisco, secondo la sentenza, è libero di utilizzare questa procedura automatizzata ma è altresì vero che un avviso di accertamento deve essere motivato e giustificato. Non è possibile inviare notifiche esclusivamente attraverso un sistema artificiale.

Se non esiste una motivazione logico-giuridica per le inesattezze che ha compiuto un imprenditore, l’avviso di accertamento diventa potenzialmente nullo.

Arriva il text-mining: la finanza social

Una nuova freccia nella faretra di Agenzia delle Entrate è anche il text-mining, un processo di derivazione di infomazioni di alta qualità da materiale testuale.

Implica “la scoperta da parte del computer di nuove informazioni precedentemente sconosciute, estraendo automaticamente informazioni da diverse risorse scritte”.

Un’intercettazione del contribuente che può avvenire anche attraverso i social network, o meglio, attraverso qualsiasi informazione esterna dalla quale si può risalire ad alcune informazioni.

Un esempio: se un imprenditore che ha 300mila euro di reddito va a Montecarlo con uno yacht di 20 metri, viene intercettato anche tramite le informazioni che rilascia sui social.

Nuove metodologie, vecchie soluzioni

Una cosa è certa, il Fisco vuole ripartire più forte che mai. E la tempesta fiscale, tanto raccontata negli ultimi mesi, sembra proprio non volersi arrestare.

In questa giungla fiscale, che ora si rinnova di un esercito di 4mila informatici, l’unica soluzione è farsi affiancare da un professionista del Fisco che possa accompagnarti nella tua lotta, analizzando, gestendo e risolvendo il tuo debito fiscale.

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