Giù le mani dal conto corrente!

articolo a cura di:
Giovanni Perilli
Giovanni Perilli

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Giù le mani dal conto corrente! cartelle esattoriali, ripresa della riscossione, agenzia delle entrate, 1 marzo, milleproroghe

Giù le mani dal conto corrente!

Cosa può fare Ex-Equitalia a partire dal 1° Marzo: l’Atto di Pignoramento

Il più grande incubo di ogni contribuente è quando Agenzia delle Entrate-Riscossione, si attiva con azione esecutive e “aggredisce” il patrimonio per recuperare le somme.

Come ci si può difendere davanti a questo enorme potere a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria?

Bisogna, infatti, fare delle differenze tra il procedimento “ordinario” per procedere al pignoramento (art. 543 c.p.c), e quello stabilito dall’art. 72-bis del Dpr 602/73 ad uso esclusivo del Fisco. 

In questo secondo caso il procedimento è molto più veloce e invasivo. L’Amministrazione, emette un ordine di pagamento obbligando il terzo (ad es. la Banca se hanno pignorato il conto corrente) a pagare le somme entro i 60 giorni successivi al ricevimento dell’atto.

Cosa può fare l’Amministrazione ed entro che termini?

Agenzia delle Entrate Riscossione per aggredire i conti del contribuente con la finalità di recuperare il proprio credito lo può fare però nel solo rispetto della normativa speciale. 

In concreto bisognerà verificare che abbia correttamente notificato tutti gli atti che sono alla base del pignoramento ed entro i termini stabiliti.

Per esempio, la legge stabilisce che, dopo 365 giorni (1 anno) dalla notifica della cartella, l’esattore possa avviare un pignoramento solo a condizione che notifichi prima una intimazione di pagamento. 

A sua volta l’intimazione di pagamento, dopo la recentissima modifica introdotta con il Decreto Legge 76/2020, ha efficacia anch’essa di 1 anno, esattamente come la cartella. 

Successivamente si dovrà verificare se nel merito è corretto quanto indicato nell’atto di pignoramento stesso. Poiché, ad esempio, potrebbe essere privo di una sufficiente motivazione relativamente ai crediti di cui sta chiedendo il pagamento, attraverso le cartelle di pagamento.

La cosa migliore da fare resta affidarsi a dei professionisti esperti nel guidarti verso l’annullamento del debito o del pignoramento. Noi di CFI siamo maestri in questo, infatti intavoliamo ricorsi contro il fisco da oltre 16 anni! Valuta la tua situazione e risolvi i tuoi problemi con Agenzia delle Entrate e Riscossione.