Crisi d’Impresa e imprenditori: i dati Istat e la possibilità di risanamento con gli strumenti di ristrutturazione dei debiti

articolo a cura di:
Umberto Ostieri
Umberto Ostieri

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Crisi d'Impresa e imprenditori

Crisi d’Impresa e imprenditori: i dati Istat e la possibilità di risanamento con gli strumenti di ristrutturazione dei debiti

Settembre di ripresa e di bilanci anche per l’imprenditoria Italiana. 

Nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana di Luglio 2023, pubblicata il 4 agosto dall’Istat, che puoi leggere qui, se da un lato è segnalato un calo di fiducia dei consumatori nell’effettuare acquisiti, motivato dal generale “peggioramento delle opinioni sulla situazione economica generale”, dall’altro invece, si presenta un aumento del “clima di fiducia” delle imprese. 

Ad esempio, il settore delle costruzioni avrebbe ottenuto il maggiore incremento, paragonato con altri generi di servizi, accompagnato da una sostanziale crescita della quota di imprese che evidenziano quale maggiore ostacolo per la ripresa dell’attività, l’insufficienza della domanda

Se i dati rivelano un eterogeneo panorama economico, le imprese che oggi cercano di superare un periodo di crisi, inteso quale momentaneo squilibrio economico patrimoniale,  non irreversibile, sono sempre di più. 

Sempre dati Istat, con pubblicazioni di Agosto, valutando l’andamento del II Trimestre 2023, tramite un’analisi comparata delle Registrazioni di nuove imprese presso le Camere di Commercio e le dichiarazioni di fallimento (oggi liquidazione giudiziale), segnalano un complessivo calo (- 1,6%) delle registrazioni di nuove imprese ed un aumento del 2,8% del numero di fallimenti.

Crisi d’Impresa e imprenditori: i dati Istat 

Comparando il numero di fallimenti tra il II trimestre 2020 e il II trimestre 2023, si passa da 803 a 2.038 (la maggior parte delle aziende oggi fallite fanno parte dei settori trasporti, alloggio e ristorazione).

È possibile dare uno stop a questo processo che in alcuni casi potrebbe sembrare irreversibile? 

Si, il nuovo Codice della Crisi di impresa, che acquisisce la normativa UE (Direttiva Insolvency) consente agli imprenditori ed ai professionisti che li affiancano, di riconoscere in tempo i primi campanelli di allarme, così da poter “catalogare” il livello e le dimensioni della crisi, per evitare la liquidazione giudiziale (ex fallimento). 

I nuovi strumenti per la “ristrutturazione dei debiti” si pongono proprio l’obiettivo di favorire l’emersione tempestiva della crisi, affinché l’imprenditore possa prendere ed attuare le misure necessarie per non sfociare nella ben peggiore ipotesi della liquidazione giudiziale. 

Grazie ad un team di esperti del settore, possono essere quindi individuati, già preventivamente, i segnali di allarme ed applicare, caso per caso, lo strumento maggiormente aderente alla soluzione necessaria per gestire il risanamento della crisi di impresa.

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