L’ipotesi di un condono fiscale è oggi sul tavolo del governo.Â
In un contesto complicatissimo, a causa del caro prezzi e di uno scenario internazionale ancora molto incerto e il nuovo premier Giorgia Meloni deve scegliere quali emergenze affrontare per prime.
La crisi energetica con l’aumento delle bollette è sicuramente la più urgente. Per farlo servono risorse, ed ecco che il maxi condono può diventare uno strumento attraverso il quale finanziare gli aiuti a famiglie e imprese.Â
Se da un lato, infatti, i debiti entro i 1000 euro nei confronti del Fisco potrebbero essere automaticamente cancellati, per gli importi da mille euro in su il governo spera di recuperare risorse da investire nella nuova manovra. Come? Attraverso una serie di incentivi a risolvere le posizioni debitorie.Â
Si annuncia così un provvedimento a tutto tondo che, partendo dai debiti più piccoli, mira a smaltire l’enorme magazzino dei crediti in mano ad Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia).Â
Ma potrebbe riguardare anche gli avvisi bonari di Agenzia delle Entrate con uno sconto del 3% sulle sanzioni applicate e la possibilità di sanatoria dovrebbe prevedere anche la riduzione al 3% delle sanzioni sugli avvisi bonari con possibilità di rateizzazione l’importo da versare in due anni.
Dunque, l’unico condono fiscale vero e proprio sarà per debiti con il Fisco – ma non solo, anche multe, bollo auto e tributi locali – che hanno generato cartelle fino a 1000 euro.Â
Condono fiscale: ecco gli sconti al vaglio del governo
Dovesse passare la proposta, la rottamazione dei debiti cui starebbero lavorando i tecnici di governo dovrebbe basarsi su un meccanismo di sconti inversamente proporzionale agli importi dovuti. In pratica, minore è il debito col Fisco, maggiore sarà lo sconto.
Altra ipotesi al vaglio è di estendere la rateizzazione in 10 anni a tutti quei casi di mancato pagamento delle imposte per cui non sono state ancora inviate cartelle. Lo stesso potrebbe valere per omesso pagamento non riscontrato o accertato dall’Agenzia delle Entrate.
Debiti col Fisco: come regolarizzare la propria posizione dopo aver ricevuto una cartella di pagamento
Ricordiamo che una cartella di pagamento è l’atto che l’Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia) invia ai contribuenti al fine di recuperare i crediti vantati dagli enti impositori (Agenzia delle Entrate, Inps, Comuni, ecc.).
Al suo interno troviamo:
- la descrizione delle somme dovute all’ente creditore; l’invito a provvedere al pagamento entro i termini definiti (60 giorni) dalla data di notifica;
- le informazioni sulle modalità di pagamento (dove, come);
- le istruzioni per richiedere la rateizzazione, la sospensione o proporre ricorso.
A oggi, senza alcun condono fiscale ancora approvato, dopo aver ricevuto la cartella è possibile:
- effettuare il versamento delle somme dovute, anche a rate, ai sensi dell’art.19 del DPR 602/73, con una differenziazione per debiti inferiori o superiori a 120 mila euro;
- intraprendere la strada del contenzioso, presentando ricorso al giudice competente.
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Quando si riceve una cartella esattoriale, soprattutto se questa è superiore a 100 mila euro, la cosa più sbagliata è decidere di pagarla o, ancora peggio, dimenticarsene e far finta che non esista.Â
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