Avviso di accertamento: l’Agenzia delle Entrate ha una buona memoria?

articolo a cura di:
Giovanni Perilli
Giovanni Perilli

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Avviso di accertamento: l’Agenzia delle Entrate ha una buona memoria?

Non tutti sanno che l’Agenzia delle entrate, nell’ambito delle procedure di verifica, finalizzate all’emissione dell’avviso di accertamento,  ha una memoria di “lunga durata”.

Premesso che il controllo deve guardare al “passato”, la normativa tributaria ha previsto che i poteri di accertamento possano estendersi ad annualità tutt’altro che recenti.

In particolare, l’articolo di riferimento – art. 43 del D.P.R. n. 600/1973 – è stato modificato nel 2015 e, oggi, prevede che, a partire dai controlli relativi all’anno 2016, il Fisco ha ben cinque anni (non più quattro) per controllare la posizione fiscale del contribuente.

Attenzione però: se mi sono dimenticato di presentare il modello UNICO o il modello 730 l’Amministrazione beneficerà di un “bonus” di ulteriori 2 anni, potendo retroagire, quindi, fino a sette anni.

E’ bene rappresentare che tali termini decorrono dal momento in cui è stata presentata o si sarebbe dovuta presentare la dichiarazione fiscale.

Facciamo, quindi, un breve esempio:

“il modello Unico presentato nel 2017 (in relazione al periodo d’imposta 2016) potrà essere oggetto di controllo fino al 31 dicembre 2022; nel caso in cui, invece, mi fossi dimenticato di trasmetterlo, l’Amministrazione finanziaria potrà procedere all’accertamento fino al 31 dicembre 2024

Ricordiamo, infine, che, al fine di garantire che il contribuente non sia assoggettabile a controllo per un tempo indefinito, la normativa precisa che tale termine (5 o 7 anni), ove scaduto, impedisce al Fisco di procedere al controllo (c.d. decadenza).

Nel caso in cui si riceva un avviso di accertamento, sarà fondamentale verificare che l’Agenzia delle entrate abbia rispettato i citati termini previsti “a pena di decadenza”.

In caso contrario, infatti, l’atto notificato dovrà essere immediatamente impugnato, per chiederne l’annullamento da parte del Giudice tributario competente.

Sappiano bene che dal 1° Marzo l’Agenzia delle Entrate ha ripreso a pieno ritmo con la notifica degli avvisi di accertamento.

Mai come adesso sarà fondamentale rivolgersi al proprio consulente tributario sin dalla notifica dell’invito a comparire, per adottare un’adeguata strategia difensiva .

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