Avviso di accertamento da Agenzia delle Entrate: cosa devi sapere a fare in caso di verifica fiscale
Annullare un avviso di accertamento è davvero possibile.
Anche le fasi preliminari di un controllo fiscale non devono mai essere sottovalutate, ed è qui che nascono i potenziali vizi da eccepire per annullare, in tutto o in parte, il successivo avviso di accertamento.
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Avviso di accertamento da Agenzia delle Entrate: da dove iniziare
Andiamo per ordine cominciando col dire che tutta l’attività di controllo compiuta del Fisco presso i locali della tua azienda verrà sintetizzata nel processo verbale di constatazione (c.d. P.V.C.), spieghiamo in questo articolo come funziona nel dettaglio.
Già in questa fase ti occorre prestare massima attenzione.
Nell’ottica di una corretta strategia difensiva occorrerà, ad esempio, vigilare che venga verbalizzata l’eventuale apertura di plichi sigillati, ai quali devono essere equiparate le email non ancora “visualizzate”, senza l’autorizzazione dell’Autorità giudiziaria.
Questo costituirà un vizio da eccepire in fase di contenziosa al quale potrà seguire l’annullamento di un eventuale avviso di accertamento.
Un altro aspetto importante è controllare che, nella parte conclusiva del processo verbale di constatazione, i verificatori abbiano informato del “diritto di comunicare entro sessanta giorni osservazioni e richieste che sono valutate dagli uffici impositori”.
Trattasi del c.d. diritto al contraddittorio “preventivo”, contenuto nell’articolo 12, comma 7, dello Statuto del contribuente e finalizzato a convincere il Fisco, una volta esaurita la fase istruttoria, a non emettere l’avviso di accertamento.
Sul punto, ti ricordo che l’Amministrazione finanziaria non solo sarà obbligata a prendere posizione sulle eventuali memorie difensive presentate avverso il processo verbale di constatazione, ma anche (e soprattutto) non potrà emettere l’avviso di accertamento prima della scadenza dei citati sessanta giorni (art. 12, comma 7, L. n. 212/2000).
In caso contrario, l’atto impositivo dovrà essere totalmente annullato dal Giudice tributario.
Avviso Bonario, la conclusione del c.d. controllo “automatizzato”
La tipica conclusione del c.d. controllo “automatizzato” (art. 36bis del D.P.R. n. 600/1973) da parte del Fisco consiste nella notificazione di una comunicazione di irregolarità (c.d. avviso bonario).
Con essa l’Agenzia delle Entrate comunica al contribuente la presenza di errori di compilazione della dichiarazione o di eventuali irregolarità nell’esecuzione dei versamenti.
Come gestire l’avviso bonario?
L’invio di questo atto crea un rapporto diretto tra Fisco e imprenditore, che può in questo modo sanare la sua posizione ed evitare inutili iscrizioni a ruolo e le connesse cartelle esattoriali.
Le cifre in ballo sono davvero consistenti.
Oltre alla maggiore imposta dovuta, c’è la sanzione per i ritardati od omessi versamenti (pari al 30% dell’imposta richiesta) più gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo.
La sanzione, in caso di adesione all’avviso bonario, verrà ridotta al 10%.
Attenzione ai vizi che possono portare all’annullamento della cartella esattoriale collegata all’Avviso Bonario
Spesso e volentieri, è proprio l’Amministrazione finanziaria a commettere errori che se rilevati possono sempre essere oggetto di contestazione in sede contenziosa.
Ecco alcuni possibili vizi.
Il mancato invio dell’avviso bonario può costituire, in alcune situazioni, un vizio che può essere fatto valere al momento della notifica della futura cartella esattoriale e portare alla nullità della pretesa impositiva del Fisco.
Ricorda, infatti, che l’articolo 6 dello Statuto dei diritti del contribuente dispone che l’Amministrazione finanziaria debba assicurare al contribuente l’effettiva conoscenza di tutti gli atti a lui indirizzati.
Se un avviso bonario, ad esempio di 100.000 euro, non ti viene notificato, quando riceverai la successiva cartella esattoriale la potrai impugnare e ottenere l’annullamento del pagamento dei 100.000 euro!
Insomma, come vedi annullare un avviso bonario è davvero possibile.
La cosa importante, però, è che quando il Fisco bussa alla tua porta non c’è un momento da perdere.
Ricorda che 1 volta su 2, gli imprenditori che vanno in Giudizio annullano totalmente o parzialmente il loro debito fiscale.
Lo dice il Ministero dell’Economia e delle Finanze nel Report 2022 sul Contenzioso Tributario.
Da oltre 20 anni CFI – Crisi fiscale d’impresa aiuta imprenditori a Ridurre fino al 80%, gli atti di Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia), eliminando Avvisi Bonari, Avvisi di Accertamento, Cartelle di Pagamento, Ipoteche e Pignoramenti per importi superiori a 100 mila euro.