Avvisi bonari, cosa può accadere con la rottamazione quater?
In questi giorni si fa un gran parlare di tregua fiscale: dalla sanatoria totale per le cartelle entro 1000 euro fino ad una riedizione della rottamazione (sarebbe la quarta in sei anni) per tutte le altre.
Ma il provvedimento allo studio del governo Meloni sembra avere un raggio ancora maggiore, andando addirittura a toccare gli avvisi di accertamento di Agenzia delle Entrate con un potenziamento dell’istituto dell’adesione.Â
Un capitolo ancora tutto da scrivere a dire il vero, ma nelle intenzioni del nuovo governo appare chiaro che l’intenzione sarebbe quella di costruire in futuro un fisco meno aggressivo e piĂą disposto all’ascolto del contribuente. Vedremo.Â
Gli obiettivi del PNRR, l’Agenzia delle Entrate spinge l’acceleratore sulle lettere di compliance
Intanto, oltre agli interventi sulle cartelle esattoriali, nella prevista sanatoria potrebbe essere inserita anche la riduzione al 3% delle sanzioni sugli avvisi bonari 2019-2021 (dimenticati dalle precedenti rottamazioni pre-covid) , con possibilitĂ di rateizzazione in cinque anni e il pagamento senza sanzioni dei versamenti periodici omessi nel 2022 per Iva, Irpef o Ires, anch’essi dilazionabili in quattro o cinque annualitĂ .Â
Propositi, questi, che però si scontrano con la realtĂ dei fatti.Â
In queste settimane l’Agenzia delle Entrate ha infatti accelerato pesantemente sull’invio di avvisi bonari e lettere di compliance. Questo, intanto, ci permette di fare una precisazione importante.
Nelle lettere di compliance Agenzia delle Entrate comunica al contribuente di aver rilevato anomalie nelle loro dichiarazioni dei redditi, riguardanti omissioni o infedeltà riscontrate mettendo a confronto i dati dichiarati con quelli inseriti su “SERPICO” (c.d. Anagrafe tributaria).
Non si tratta di un atto impositivo vero e proprio, ma di un semplice “alert”, che non può essere autonomamente impugnato. Eventuali contestazioni da parte del contribuente possono essere comunque sollevate nelle successive fasi del procedimento accertativo.
Nel caso in cui il contribuente non sani spontaneamente la propria posizione, ecco allora che l’Agenzia delle Entrate può inviare l’avviso bonario (c.d. comunicazioni di irregolarità ), ove si invita il soggetto al versamento entro 30 giorni dell’importo dovuto oltre ad una sanzione pari al 10% dell’imposta richiesta.
Avvisi bonari e rottamazione quater: il governo, almeno dalle bozze in circolazione, sembra voler intervenire proprio sulle sanzioni, che sarebbero ridotte al 5%.Â
Avvisi bonari e Rottamazione Quater: da un lato la rottamazione quater, dall’altro un diluvio di avvisi bonari
Se il buongiorno si vede dal mattino, non si può non attendersi a breve un vero e proprio diluvio di avvisi bonari sulla testa dei contribuenti.Â
Il motivo è semplice: il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) ha imposto all’Agenzia delle Entrate obiettivi precisi da raggiungere entro il 31 dicembre 2022. Tradotto in numeri, oltre 2,5 milioni di lettere di compliance.Â
Secondo la nota di aggiornamento al Def ne restano da inviare circa 600 mila avendo giĂ raggiunto ai primi di novembre quota 1.902.546 (il 73,71% dell’obiettivo prefissato) .
Tra l’altro, le comunicazioni in arrivo costituiscono una prima applicazione pratica delle nuove metodologie di analisi del rischio e selezione delle posizioni con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e di specifici algoritmi, che dovranno anche portare alla riduzione del 5% del numero delle lettere di conformitĂ che presentano “falsi positivi”.Â
In tema di invii, il PNRR prevede un incremento annuale di almeno il 20%. Così, una volta raggiunto l’obiettivo 2022 di oltre 2,5 milioni di invii, l’Agenzia dovrĂ centrare anche gli obiettivi 2023 e 2024, fissati rispettivamente a quota 2,2 e 3 milioni nel budget economico 2022, con un aumento del gettito del 15%.
Cosa fare quando ricevo dal Fisco un avviso bonario?
In caso di notifica da Agenzia delle Entrate di un avviso bonario, il contribuente ha tre possibilità : pagare quanto richiesto con uno “sconto” immediato sulle sanzioni, chiedere all’Ufficio di annullare, in autotutela, l’avviso bonario in quanto “errato”, non fare nulla, sapendo però che, in quest’ultimo caso, il Fisco provvederà all’iscrizione a ruolo del debito inviando una cartella esattoriale con le sanzioni in misura piena.
Facciamo un esempio pratico.
Se il contribuente, sulla base della dichiarazione presentata, avrebbe dovuto versare € 100.000 ma non lo ha fatto, l’Agenzia delle Entrate notificherĂ l’avviso bonario nel quale chiederĂ il pagamento dell’imposta, degli interessi, nonchĂ© le sanzioni.Â
L’imprenditore può, entro 30 giorni, decidere di:
- pagare quanto richiesto nell’avviso bonario: in tale caso, beneficerà di uno “sconto” immediato sulle sanzioni che passeranno dal 30% (€ 30.000) al 10% (€ 10.000);
- chiedere all’Ufficio di annullare, in autotutela, l’avviso bonario in quanto “errato”;
- non fare nulla; in tale ipotesi, il Fisco notificherĂ la cartella esattoriale, applicando le sanzioni in misura piena (30%).
In ogni caso, la cartella di pagamento sarĂ autonomamente impugnabile dinanzi al Giudice tributario competente.
Avvisi bonari e rottamazione quater: attenzione ai vizi, possono portare all’annullamento dell’atto.
Nota bene: in alcune situazioni, il mancato invio dell’avviso bonario o un invio che non rispetti le procedure di notifica previste dalla legge può costituire un vizio da far valere in sede di impugnazione della successiva cartella esattoriale, con conseguente annullamento integrale della pretesa impositiva del Fisco.Â
Quindi, qualora dovessi ricevere un avviso bonario, non disperare perché non tutto è perduto, ma rivolgiti subito a un professionista esperto per valutare la migliore strategia difensiva da adottare.
Non farlo può costarti caro. La mancata tempestiva risposta e/o adesione del contribuente alla “comunicazione di irregolarità ” avrà come effetto “automatico” la perdita dello “sconto” sulle sanzioni.
La conseguente cartella esattoriale ti sarĂ notificata con applicazione delle sanzioni in misura “piena” (pari al 30% dell’imposta richiesta, in luogo del 10% applicato nell’avviso bonario).Â
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