Accertamenti Agenzia delle Entrate, avanti tutta! Cosa devono fare gli imprenditori

articolo a cura di:
Giovanni Perilli
Giovanni Perilli

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Accertamenti Agenzia delle Entrate

Accertamenti Agenzia delle Entrate, anche quest’anno l’Agenzia diramato i propri indirizzi operativi e le linee guida per l’attività di accertamento (Circolare n. 4/E del 7 maggio 2021).

Nessuno stop, quindi, all’attività di controllo, che, in ogni caso, dovrebbe essere svolta con maggiori cautele e attenzione vista l’attuale, ormai lunga, fase di emergenza economica e sanitaria.

Da leggere con particolare piacere l’invito ad abbandonare i rilievi “meramente formali” e a incrementare la “qualità” delle contestazioni.

Vedremo se sarà effettivamente così, ”tra il dire e il fare….”!

Dovranno, anche, essere evitati i controlli “in azienda”,  concentrandosi su attività istruttorie svolte all’interno degli Uffici, utilizzando le informazioni acquisite dalle banche dati (c.d. Anagrafe tributaria) e quelle fornite dai contribuenti su richiesta del Fisco (c.d. accertamenti “a tavolino”).

Attenzione, quindi, a tutto quello che l’Agenzia delle entrate ha già in suo possesso (in particolare, le fatture elettroniche e i corrispettivi telematici usati nei c.d. “controlli incrociati” tra cliente e fornitore) e a quello che vi chiederà in questo periodo.

Accertamenti Agenzia delle Entrate: cosa sarà controllato?

Saranno, pertanto, oggetto di “automatico” controllo:

–  i comportamentifraudolenti” (false fatturazioni, utilizzo di crediti d’imposta inesistenti).

– coloro che hanno beneficiato dei “contributi a fondo perduto” stanziati delle norme emergenziali anti COVID-19.

– quelli che hanno percepito redditi da fabbricati derivanti da locazioni “brevi”.

– coloro che possiedono redditi e/o residenze all’estero “fittizie”.

– gli enti non commerciali e le ONLUS che hanno abusato della qualifica “non profit”, anche traendo vantaggio dal particolare periodo di emergenza sanitaria.

Al cittadino non resta che attendere il primo atto che verrà notificato dal Fisco al fine di analizzarlo con il proprio professionista, per valutarne, soprattutto, la conformità alle sopra indicate direttive nazionali.

Si ribadisce, però, che il contribuente ha solo 60 giorni di tempo per recarsi dal proprio professionista di fiducia. In questo modo può valutare la strada più opportuna e conveniente da intraprendere.

Scopri i 3 Vizi Principali che possono permetterti di Ridurre o anche Annullare un "Avviso di Accertamento"